Le prime attestazioni storiche relative al culto di Sant’Antonio Abate a Collelongo risalgono allo scorcio del 1600, periodo in cui verosimilmente venne eretto l’Altare dedicato al Santo nella chi (...)
Il termine “cuttora” deriva dalla grossa pentola dove si mette a cuocere il granturco che, dopo sei/sette ore di bollitura diventa “i ceceròcche”.
All’alba del 17 gennaio dalle “cuttore” escono fanciulle vestite con gli abiti tradizionali di Collelongo,
Nel giorno della sua festa liturgica, si benedicono le stalle e si portano a benedire gli animali domestici.
La storia popolare tramanda due versioni circa la realizzazione della statua del Santo attualmente posta nella navata di destra della Chiesa madre a Collelongo.
La tradizione di distribuire cibo durante la settimana che precede la festa di Sant’Antonio Abate nasce come forma di remunerazione ai religiosi che officiavano i riti della festa .
Quattro secoli di tradizione. 16 e 17 gennaio.