La Statua
La storia popolare tramanda due versioni circa la realizzazione della statua del Santo attualmente posta nella navata di destra della Chiesa madre a Collelongo.
La prima racconta di due contatdini intenti ai lavori nei campi che, invocando il Santo, scamparono ad un masso di pietra precipitato a valle.
Dallo stesso masso questi fecero scolpire la statua, che poi donarono alla Chiesa.
La seconda vuole che la statua fosse stata scolpita da un masso proveniente dal “Pizzo Morrone” trasportato in paese, dopo vani tentativi dei più possenti buoi del posto, da una coppia di giovenche al cui padrone era apparso in sogno il Santo.
Da sempre la statua viene addobbata durante i giorni della festa. Una volta venivano usate le “uova fetate”, le salsicce e le “panette”. Più di recente la tradizione vuole che ad adornare la statua vengano usate le arance, unico elemento di colore in un periodo privo di fiori o altri elementi ornamentali. Finita la festa le arance vengono portate ai malati del paese come augurio di pronta guarigione.